Quando in giardino si decide di piantare qualche albero di frutta varia, lo si fa con l’intenzione di poterne approfittare per avere a propria disposizione sempre qualche frutto da mangiare quando la stagione lo permette, senza andare di qua e là a tentare di trovarla a prezzi assurdi; ma c’è anche il desiderio, non sempre palesato, di vederla bella piena, ricca di frutti e di foglie, così da dare un gran bell’effetto al nostro spazio verde.
Ecco perché diventa fondamentale occuparsene, almeno di tanto in tanto, attraverso soprattutto la fase della potatura che è così delicato come momento perché rappresenta davvero quella fase durante la quale si dà nuova linfa e nuova energia alla pianta tutta. Per questo potare un fico, perché di lui parleremo in questo articolo, è davvero importante e bisogna sapere come procedere.
Un fico per non sbagliare
E’ un albero fondamentale per i nostri piccoli terreni, perché tanto l’albero in sé, quanto anche i suoi dolci e delicati frutti, danno un contributo importante alla fertilità della terra. Appartenente alla famiglia delle moraceae e albero tipicamente mediterraneo, il fico ha una lunga storia che vogliamo raccontarvi. La sua coltivazione potrebbe essere cominciata all’incirca 5 mila anni fa, anche se esistono dei dettagli che ci fanno pensare all’inizio delle prime semine di questo albero anche molto tempo prima.
A farla da padrone è stato sicuramente il frutto, il fico appunto, che ha un aspetto piuttosto strano all’inizio, con questa forma schiacciata alla base e più appuntita di sopra, ma che, una volta aperto, ci permette di rallegrare narici con il profumo e palato con il sapore, tutto mixato con dolcezza e grande corposità. Proprio il fatto di essere stato elemento cardine nella vita dell’uomo, il fico è diventato alla fine anche un elemento carico di simbolismo: in alcune culture, è simbolo di fertilità; in altre di saggezza; in altre ancora diventa simbolo legato alla medicina curativa, per lenire i disturbi digestivi e le infiammazioni.
Ma come prendersi cura del fico in giardino?
Parliamo innanzitutto di una pianta che cresce in modo assolutamente autonomo, per cui, una volta che dai avvio alla sua coltivazione, quello per cui si devono sensibilizzare in particolar modo è proprio il momento della potatura, che per ogni pianta, in realtà, è davvero importantissimo, poiché c’è proprio il bisogno di andare a dare forza per rinvigorire la pianta eliminando i rami in eccesso e che pesano, ma anche per eliminare marciume e foglie secche, che possono essere veicolo di malattie al resto dell’albero sano. Per potarlo al meglio, è utile farlo in questi periodi dell’anno:
- inverno: tra dicembre e febbraio, quando è in atto il riposo vegetativo, perché si riduce drasticamente lo stress del taglio, che così ha il tempo di risanarsi, e si favorisce anche una crescita sana della pianta in primavera
- fine estate: tra agosto e settembre, dando una leggera potatura, dopo la raccolta dei frutti per rimuovere rami secchi o malati
Quello che serve sono sempre gli stessi strumenti, ovviamente per lo più sterilizzati, come cesoie per piccoli tagli, il seghetto per tagliare i rami, e i guanti per proteggere le mani dai tagli (optate però per quelli proprio da taglio). Inoltre, seguite anche le tecniche di potatura, che sono fondamentale di due tipi: la potatura di formazione, mentre l’albero è in crescita per indirizzarlo; e la potatura di produzione, poco prima della crescita dei frutti per incentivarlo a produrre di più.
E’ ovvio che la fase della potatura richieda qualche tempo in più da destinare alla cura dell’albero di fico, ma è altrettanto vero che alla fine del lavoro ci si accorgerà del profondo ringiovanimento che si dà alla pianta, garantendole la possibilità di rinnovarsi una volta maturata. Quindi, il taglio per quanto stress può provocare alla pianta, è in realtà fonte di vita e stimolo verso nuova produzione, e di salute della pianta in generale.